venerdì 18 luglio 2014

La mancanza è un assedio

By, Stanley Kubric
La mancanza è un assedio.
Un attacco senza sosta, che circonda senza avvolgere, che colpisce e infierisce.
La mancanza è un assedio di un nemico nebuloso ma consistente, che la guardia che alzi su un fianco scopre quello che sarà centrato dal fendente micidiale.
La mancanza è un assedio al quale resistere.
Resistere per re-esistere, per esistere nuovamente, solo con la strenua resistenza si combatte la mancanza.
Un combattimento da notti insonni, di veglia, di guardia.
Un combattimento di pianti e urla e occhi sgranati e bocche arse.
Che deve far male, deve scavare dentro, toccando il fondo, scoprendo i nuovi limiti che si trovano quando si smette di pensare di averne.




Perché l'assedio può colpire in ogni dove, tranciando il momento, stracciando il tempo.
Ma la mancanza non va schivata o repressa o temuta.
La mancanza va esasperata, portata oltre, attraverso l'inconcepibile, nel solo concepibile possibile.

Bisogna amare la mancanza per comprendere realmente quanto sia bello quello che manca.
La mancanza va amata.

Che a voler solo bene si è schiavi di un piccolo sentimento pavido e borghese.
Chi vive davvero soffre, suda, vive.

Chi vive davvero, ama.

Nessun commento:

Posta un commento